Una delle domande più comuni tra chi gestisce campagne email è: "Come posso essere certo che tutti ricevano le mie email?" La risposta, purtroppo, è che non esiste una garanzia assoluta. Tuttavia, esistono strategie efficaci per massimizzare la deliverability, ovvero la capacità di far arrivare le email nella casella di posta del destinatario senza essere filtrate come spam.
Il successo del recapito dipende da fattori tecnici, come la configurazione dei protocolli di autenticazione, e dalla reputazione dell’indirizzo IP utilizzato per l’invio.
Monitoraggio della reputazione IP e blacklist
Mantenere una buona reputazione IP è fondamentale. Le blacklist sono strumenti pubblici che segnalano gli IP sospettati di inviare spam. Essere inseriti in una di queste liste può compromettere gravemente la deliverability. Per questo motivo è consigliabile verificare regolarmente la presenza del proprio IP nelle principali blacklist.
Ecco un elenco delle blacklist più autorevoli consultabili manualmente:
- Symantec (Broadcom): ipremoval.sms.symantec.com
- SenderScore: senderscore.org (richiede registrazione)
- Spamhaus: spamhaus.org
- Talos Reputation Center: talosintelligence.com
- Barracuda Central: barracudacentral.org
- Trendmicro: ers.trendmicro.com
- Reputation Authority: reputationauthority.org
- Cyren: cyren.com
- Abusix: abusix.ai
- MX Toolbox: mxtoolbox.com
- Proofpoint: ipcheck.proofpoint.com
- NiX DNSBL: dnsbl.manitu.net
Delisting: come uscire da una blacklist
Se l’indirizzo IP risulta presente in una blacklist, è necessario avviare una procedura di delisting. Ogni provider adotta modalità differenti, ma solitamente è richiesto compilare un modulo o aprire una richiesta di supporto.
È fondamentale che prima della richiesta di delisting siano state eliminate le cause dello spam.
- Office 365: sender.office.com
- Microsoft (Outlook, Hotmail, Live, MSN): Modulo supporto
- Microsoft SNDS: postmaster.live.com/snds
Autenticazione email: SPF, DKIM e DMARC
SPF (Sender Policy Framework)
SPF specifica quali server sono autorizzati a inviare email per conto del dominio. Aiuta a prevenire lo spoofing e migliora la reputazione del mittente.
Verifica SPF: dmarcanalyzer.com/spf/checker
DKIM (DomainKeys Identified Mail)
DKIM aggiunge una firma digitale all’email. Il server ricevente può così verificare che il messaggio non sia stato modificato e che provenga effettivamente dal dominio indicato.
DMARC (Domain-based Message Authentication, Reporting and Conformance)
DMARC combina SPF e DKIM, e comunica ai server destinatari come trattare i messaggi che non superano i controlli di autenticazione.
- Conferma l’identità del mittente
- Definisce politiche in caso di fallimento
- Richiede report sulle email sospette
Esempio di record DNS DMARC:
_dmarc.tuodominio.it TXT "v=DMARC1; p=none; rua=mailto:webmaster@tuodominio.it; ruf=mailto:webmaster@tuodominio.it"
IP Warm-Up: costruire una reputazione IP
Quando si inizia a utilizzare un nuovo indirizzo IP per l’invio, è fondamentale procedere con un riscaldamento graduale. Questo processo, chiamato IP warm-up, consiste nell’aumentare progressivamente il volume delle email inviate, partendo da piccoli lotti.
Gli ISP valutano il comportamento dell’IP. Un traffico elevato improvviso da un nuovo IP è spesso considerato sospetto. Il warm-up consente di costruire fiducia e migliorare il tasso di consegna.
Nota: è molto più semplice costruire una buona reputazione che recuperare una reputazione compromessa.
Altre regole essenziali
- Evita gli hard bounce: rimuovi gli indirizzi email non validi per evitare penalizzazioni. Gli invii ripetuti a indirizzi inesistenti abbassano la reputazione del mittente.